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Di: utente anonimo

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Alcune banche di credito cooperativo hanno ratios patrimoniali doppi rispetto al sistema bancario principale e aderiscono al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi tutte le banche italiane (circa 300), ad eccezione di quelle di credito cooperativo aderenti al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo.

Fondo interbancario di tutela dei depositi
Sistema di garanzia dei depositanti costituito in forma di consorzio di diritto privato, e riconosciuto dalla Banca d’Italia, cui aderiscono le banche italiane diverse da quelle di credito cooperativo, avente lo scopo di garantire i depositanti delle consorziate entro limiti previsti (euro 103.291,38).
Il Fondo interviene, previa autorizzazione della Banca d’Italia, nei casi di liquidazione coatta amministrativa e amministrazione straordinaria.
Le risorse per gli interventi vengono corrisposte dalle banche aderenti successivamente alla manifestazione della crisi della banca (ex post), a richiesta del Fondo.

Il sistema di garanzie del Credito Cooperativo

Dal 2004, ed a prescindere dalle garanzie previste con il recente provvedimento del Governo, le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, grazie all’esistenza del Fondo di Garanzia dei Depositanti e del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti, offrono una tutela “doppia” ai propri clienti e depositanti rispetto a quella delle altre banche.

Credito Cooperativo: nasce il Fondo di Garanzia Istituzionale. Tutela “globale” per il risparmiatore cliente delle BCC
E’ stato costituito questa mattina a Roma il Fondo di Garanzia Istituzionale (FGI) del Credito Cooperativo.

Il Fondo realizza uno dei progetti più rilevanti definiti nell’ultimo Convegno Nazionale del Credito Cooperativo (Parma, dicembre 2005) per rafforzare la rete tecnologica ed organizzativa delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali. Si affianca al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo (FDG – del quale assumerà la funzione di prevenzione delle crisi) e gestirà, con una apposita sezione e fino ad esaurimento degli impegni in essere, il Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti (FGO).

Obiettivo del Fondo di Garanzia Istituzionale (FGI) è quello di tutelare la clientela delle oltre 400 Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen altoatesine salvaguardando la “liquidità e la solvibilità” delle Banche aderenti attraverso azioni correttive ed interventi di sostegno e prevenzione delle crisi.

Il FGI offre, in questo modo, una tutela “globale” per i risparmiatori clienti delle BCC in relazione a tutti i crediti che questi vantano nei confronti della propria banca. Tutela aggiuntiva a quella, obbligatoria per legge per tutte le banche, che limita la tutela dei depositanti alla somma di 103 mila euro.

Il FGI per obiettivi, caratteristiche e funzionalità, è una novità assoluta per il sistema bancario italiano. Rappresenta la più alta e più coerente, anche in senso mutualistico, forma di integrazione tra banche locali autonome ma inserite in un sistema “a rete”, in linea con le indicazioni della normativa europea (Basilea 2) che prevede la nascita di forme di garanzie incrociate per i “network bancari”, a beneficio dei risparmiatori e del mercato.

La costituzione del Fondo segue di pochi giorni l’auspicio del Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi che, nel corso dell’ultima Assemblea della Associazione Bancaria Italiana, aveva parlato della necessità, per il Credito Cooperativo, di “proseguire il proprio impegno nella ricerca di soluzioni organizzative nuove, in grado di assicurare maggiore integrazione ed efficienza della rete, nel rispetto della autonomia dei singoli organismi”.

CARATTERISTICHE. DOTAZIONE. OPERATIVITA’.

Il FGI è costituito con la formula della adesione volontaria. “Consorziati fondatori” sono le 15 Federazioni locali delle Banche di Credito Cooperativo, mentre “consorziati ordinari” saranno le Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen che dovranno avanzare domanda di adesione al Fondo entro il prossimo 15 ottobre. Vi potranno aderire, oltre ai tre istituti centrali di categoria (Iccrea Banca, Cassa Centrale Banca, Raiffeisen Landesbank Sudtirol) anche le banche inserite nel sistema Credito Cooperativo e costituite in forma di società per azioni, ai sensi di Statuto.

Il FGI si avvarrà di risorse liquide e di impegni “a chiamata” per il perseguimento dei suoi obiettivi. La risorsa liquida iniziale è di 40 milioni di euro.

L’avvio di operatività del Fondo è previsto per i primi mesi del 2009.

GLI INTERVENTI DEL FGI.

Assumendo le funzioni di “prevenzione delle crisi” proprie dell’esistente Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo, il Fondo seguirà l’andamento gestionale delle banche consorziate, avvalendosi di strumenti di monitoraggio dedicati. Sulla base di questa attività preventiva, il Fondo potrà definire una serie di azioni, che vanno da interventi preliminari con l’obiettivo di rimuovere gli elementi “potenzialmente pregiudizievoli” per la stabilità finanziaria della Banca, fino alla definizione di un vero e proprio piano di risanamento, con la determinazione delle risorse necessarie.

IL RATING DI SISTEMA.
NUOVE RISORSE PER L’ECONOMIA LOCALE.

Non saranno solo i risparmiatori e i depositanti, in via diretta, ad ottenere vantaggi dalla costituzione del Fondo, ma anche le comunità locali in senso più ampio.

Sulla base di un nuovo approccio che si va affermando presso le Agenzie internazionali di Ratings, infatti, i network bancari cooperativi che si doteranno di schemi di tutela istituzionale potranno ottenere “rating di sistema”. Più elevato per le banche di secondo livello (Iccrea Banca e Casse Centrali di Trento e Bolzano) e di un rating “floor” per tutte le BCC, Casse Rurali e Casse Raiffeisen aderenti, assicurando anche una gestione più efficiente dei flussi finanziari all’interno del sistema stesso (finanza di sistema).

In termini regolamentari (normativa di Vigilanza) il FGI consentirà il beneficio della ponderazione “zero” sulle esposizioni interne al network ai fini del calcolo del nuovo coefficiente prudenziale (Basilea 2), consentendo alle singole BCC, a fronte dei prestiti interbancari interni, di assorbire meno patrimonio e quindi di assicurare una migliore allocazione dei capitali attraverso una gestione più efficiente dei flussi finanziari.

Inoltre, la Commissione europea prevede di introdurre una ulteriore esenzione dei prestiti interbancari interni ai network, ai fini della normativa sui Grandi Fidi.

Si liberano quindi risorse a vantaggio dell’attività di intermediazione, a favore di soci e clienti e per il sostegno alle comunità locali.

Tutto ciò determinerà notevoli vantaggi, sia per le singole Banche, che per la loro clientela.
In particolare:

• Vantaggi di mercato (intesi come migliore accesso ai mercati finanziari da parte del Credito Cooperativo in termini di costo della raccolta, potendo contare su “rating” più favorevoli);
• Vantaggi relazionali e di reputazione (intesi come maggiore competitività e solidità);
• Vantaggi regolamentari (la possibilità di utilizzare criteri di vigilanza prudenziali più favorevoli).

Per il Presidente di Federcasse, Alessandro Azzi, la costituzione del Fondo “conferma la modernità e l’efficienza di un sistema bancario che è stato sempre capace di darsi delle regole proprie, di “auto normarsi” individuando, nello specifico, “un importante punto di sintesi tra le esigenze di tutela della clientela bancaria, sempre più avvertite, con quelle del mercato e nel rispetto di una identità forte da far conoscere e riconosce
re”.

Roma, 25 luglio 2008


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